
Danneggiamento post sisma 2016
STORIA DELL’EDIFICIO
Il monastero delle canonichesse regolari lateranensi è dedicato a santa Caterina fu fatto edificare dal cardinale Evangelista Pallotta con lo scopo di ospitare a sue spese oltre a 15 suore anche 10 zitelle della terra di Caldarola. Accanto al monastero il cardinale edificò, al posto di San Martino in castrum vetus, la chiesa di Santa Caterina, ponendola sotto la gestione dello stesso monastero e impose la presenza di due cappellani confessori. (cit. Barlesi) Proprio per la presenza del monastero, come riferisce il conte Desiderio Pallotta, la vecchia torre del catrum, venne distrutta affinché cessassero le molestie da parte di numerosi curiosi nei confronti delle canonichesse. «Si fece credere che dalla sua cima qualche curioso potesse spingere lo sguardo indiscreto nel recinto del vicino convento delle monache, che un cardinale aveva istituito. Per eliminare l’inconveniente, bastava murare la porta, o togliere le scale di legno, fu invece demolita.»
INTERVENTO MESSA IN SICUREZZA POST SISMA 2016
Su tutto il complesso di edifici, gli eventi sismici del 24 agosto 2016 avevano prodotto un quadro fessurativo di modesta entità. Dopo la scossa di ottobre 2016, molte porzioni hanno subito danni gravissimi alle murature, ai solai, alle coperture, alle scale, ai tramezzi e il crollo di porzioni consistenti. In particolare la Chiesa che dopo il sisma del 1997 aveva riportato un livello di danneggiamento contenuto, ma in seguito al sisma 2016 ha
riportato danni gravissimi.
L’intervento eseguito consiste in:
- puntellature realizzate mediante ponteggi a tubi e giunti, legname e/o profilati in acciaio;
- rimozione con cernita e accatastamento delle macerie;
- chiusura con pannellature dei vuoti da crollo, ripristino della gronda distrutta dal crollo sulla falda della Chiesa lato Cassero/Noviziato;
- realizzazione di una copertura provvisoria dove il cedimento della muratura ha provocato il crollo del solaio di copertura e da dove avvengono notevoli infiltrazioni d’acqua che vanno a danneggiare gli stucchi degli altari laterali della chiesa;
- la fermatura degli stucchi lesionati all’interno della chiesa;
- smontaggio e rimozione dei banchi del Coro.
Nello specifico sono state eseguite le seguenti lavorazioni:
- Scalone principale
– Realizzazione di puntellatura di sostegno con tubi e giunti e legname, con la creazione di un percorso sicuro e
protetto per il passaggio delle maestranze e dei beni da rimuovere;
– Rimozione delle parti d’intonaco in procinto di crollo;
– Stabilizzazione con malta fibrorinforzata delle porzioni di volte in crollo;
- Scala dell’ingresso principale
– Realizzazione di puntellatura di sostegno con tubi e giunti e legname, con la creazione di un percorso sicuro e
protetto per il passaggio delle maestranze e dei beni da rimuovere;
– Rimozione delle parti d’intonaco in procinto di crollo.
- Facciata della Chiesa di Santa Caterina
– Rimozione controllata della muratura incoerente rimasta sulla linea di crollo e reintegrazione di consolidamento
con malta bicomponente fibrorinforzata ad elevata duttilità della superficie risultante e delle murature
lesionate sugli angoli della facciata.
– Rimozione controllata con cernita e accatastamento all’interno del cantiere delle macerie alla base della
facciata.
– Sbadacchiatura del finestrone centrale e delle finestre laterali sulla facciata della Chiesa, con muralotti in legno
di dimensioni come da tavole grafiche.
– Messa in sicurezza della facciata principale:
– posizionamento sull’esterno, in aderenza alla facciata, di travi lignee 16×16 cm e/o dello spessore
necessario per creare un allineamento di appoggio che consenta di superare le sporgenze in laterizio
presenti, fissate nei punti indicati nelle tavole grafiche alle murature tramite inghisaggi (sei barre ф 12);
– successiva realizzazione di un ponteggio “pesante” a tubi e giunti di sostegno della facciata e delle terzere
del solaio di copertura rimaste esposte all’esterno in conseguenza del crollo;
– ancoraggio del ponteggio esterno ponteggio interno tramite posa in opera di barre d’acciaio ф 16;
– realizzazione a coronamento del ponteggio di tettoia in lamiera ondulata a copertura del timpano a
protezione della zona di crollo.
- Interno della Chiesa di Santa Caterina
– Allestimento in tubi e giunti del percorso pedonale interno protetto da impalcato in metallo per la rimozione
del materiale da crollo, il recupero dei frammenti degli stucchi caduti (in tale fase è prevista l’assistenza del
restauratore all’impresa appaltatrice del lavoro di messa in sicurezza);
– Realizzazione di protezione con tessuto non tessuto e successivamente con tavolato dell’altare principale e
dell’altare sul lato Monastero con base in legno dorato;
– Completamento del ponteggio interno a tubi e giunti che consenta di raggiungere tutte le porzioni instabili e
con funzione di sostegno delle strutture interne;
– Posa in opera di due funi d’acciaio di collegamento con il ponteggio in facciata e ancoraggio all’interno del
locale situato dietro l’altare maggiore;
– Puntellamento degli archi delle cappelle, delle strutture di copertura e delle volte delle cappelle con
centinature in legno adeguatamente sagomate;
– Realizzazione di piani di lavoro a due livelli: imposta volta e superiore, che consentano di eseguire le
operazioni di fermatura degli stucchi;
– Realizzazione di passerella con travi 16×16 e tavoloni 25×5 in legno e passerella pedonale prefabbricata in
metallo per attraversamento del sottotetto della chiesa (equiparati a spazi ponenti sul vuoto) per eseguire
passaggi sicuri e programmati, della larghezza di cm 120 per passaggio dei lavoratori e per il trasporto di
materiali, completa di parapetti su entrambi i lati.
- Coro
– Smontaggio del Coro e successiva collocazione nei locali del piano terra del Monastero, in zona non a
rischio. Lo smontaggio sarà eseguito a cura di restauratore specializzato. Qualora in sede di smontaggio se ne
riveli la necessità dovrà essere effettuato trattamento antitarlo.